Galleria Martano

Direttore: Giuliano Martano; Liliana Dematteis

Gallerista: Giuliano Martano; Liliana Dematteis

Indirizzo: Via Cesare Battisti 3; Via Principe Amedeo 29

Altri nomi: Martano/due

Storia della Galleria (1965 - 2013)

Nel 1965 i coniugi Giuliano Martano e Liliana Dematteis aprono in Lungo Po Cadorna la Galleria Martano che dopo qualche mese viene trasferita nel palazzo settecentesco di via Cesare Battisti 3. Tra il 1966 e il 1967 gli ambienti espositivi vengono divisi e avviate due distinte gallerie con linee espositive indipendenti: la Martano e la Martano/due che assorbe definitivamente la prima nel gennaio del 1968.
Le due mostre personali dedicate a Enrico Prampolini (ottobre 1967) e Michel Seuphor (dicembre 1967) definiscono essenzialmente il programma espositivo degli anni Sessanta e Settanta, incentrato sulla rilettura e il rilancio delle avanguardie storiche italiane e internazionali.
Partendo dalla riscoperta di alcuni artisti del Futurismo come Fortunato Depero (1969), Giacomo Balla (1974), Luigi Russolo (1978), Gino Severini (1978), Francesco Cangiullo (1979) la galleria espone i primi astrattisti italiani facenti capo al Gruppo del Milione (Melotti, Veronesi, Fontana, Reggiani) insieme ai comaschi Radice, Galli, Rho e ad altri protagonisti dell’astrazione internazionale (Alberto Magnelli, Sonia Delaunay, Laszlo Moholy-Nagy, Friedrich Vordemberge-Gildewart). Pur concentrandosi sul recupero del futurismo e dell’astrattismo la Galleria Martano promuove anche i giovani come l’esordiente Giorgio Griffa (1968) e contribuisce alla conoscenza di Gino Gorza (1968, 1973) e Giuseppe Spagnulo (1969).
Dopo la morte di Giuliano Martano (1971) la galleria è diretta da Liliana Dematteis che nel 1973, con la collaborazione di Maurizio Fagiolo dell’Arco, organizza una serie di conferenze dedicate alla scena artistica contemporanea tenute da critici, storici dell’arte e artisti. Da questo momento la galleria affianca alla vocazione retrospettiva (astrattismo storico e Movimento Arte Concreta) una nuova attenzione alle ricerche concettuali italiane con le mostre personali di Vincenzo Agnetti (1974) e di Giuseppe Chiari (1976) proseguita poi negli anni successivi.
Con la mostra di Agnetti la galleria inizia a produrre libri d’artista pubblicati dalla Casa Editrice Martano. Una più tradizionale attività editoriale di fiancheggiamento delle esposizioni era stata avviata nel 1967 con la collana “Martano Documenti”, seguita negli anni Settanta dalla collana “Nadar”, diretta da Maurizio Fagiolo dell’Arco, che si avvalse della collaborazione di critici come Franco Passoni, Paolo Fossati e Filiberto Menna.
Nel 1987 la Martano si trasferisce negli spazi di un ex laboratorio artigianale, in via Principe Amedeo 29 e prosegue l’attività fino alla chiusura nel 2013.

Bibliografia sommaria
G. Bertolino, F. Pola, Intervista a Liliana Dematteis, Galleria Martano, in Torino sperimentale 1959-1969. Una storia della cronaca: il sistema delle arti come avanguardia, a cura di L.M. Barbero, Edizioni Charta, Milano 1993, pp. 163-184.
G. Maffei, L. Dematteis, Libri d’artista in Italia 1960-1998, Regione Piemonte, Torino 1998.
Carte in tavola. Per un archivio della Galleria Martano, a cura di M.T. Roberto, catalogo della mostra (Centro Conservazione Restauro “La Venaria Reale”, 5 ottobre-7 dicembre 2017), Torino 2017.

Mostre, cataloghi ed inviti


 

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